Dedicato a Jazztrain e Top Ganz,
17/10/2011
grazie ai quali è nato questo blog:
Lungo queste strade squallide deve andare un uomo che non è squallido, non è turpe e non ha paura.
Raymond Chandler, La semplice arte del delitto
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6 commenti
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Adoro Chandler e Philip Marlowe.
Impagabile Thorgen. Ti basta un maledetto ritratto di Madison da 5000?
PS. Io però, leggendo Chandler, ho sempre stentato ad associare a Marlowe l’immagine del Bogey di The Big Sleep. Del resto Chandler descrive Marlowe come un omone molto più sul tipo di Robert Mitchum, che non a caso ha interpretato più di una volta il ruolo e che da me si fa preferire. Anche perché Bogey, per me più naturalmente simile a Sam Spade, non ride e neanche sorride mai (quando lo fa non sembra nemmeno farlo) e di Marlowe ha solo l’aria triste e disillusa, mentre Mitchum ci aggiunge ogni tanto quel tipico malinconico sorriso che fa di Marlowe l’invincibile perdente che tutti conosciamo.
Un sentito grazie a Top Ganz.
Ah sì? Vuoi dire che ti è bastato il ritratto di Madison?
OT
Di là, fra i commenti al loro ultimo post del cappero, i poveretti ne hanno messo uno firmato “Topo Gonzo”, ossia – tradotto – un preteso mio commento.
Prima dell’inverno scorso, epoca a partire dalla quale mi sono del tutto ritirato dalla latrina, solo qualche raro mio intervento riusciva colà a sopravvivere intatto (nick a parte, ovviamente, che invece veniva taroccato immancabilmente). Da allora ad oggi però i fessi non han mica smesso di inventarseli e di postarli nella loro latrina – come nel caso in esame – i commenti farlocchi firmati “Topo Gonzo”. Tutti generalmente tesi – nelle loro miserande e a volte fallaci intenzioni – a recarmi discredito, naturalmente.
Orbene, posto che io – sia chiaro a tutti – non mi sono mai neanche sognato, dall’inverno scorso, né mi sogno lontanamente oggi di postare nella latrina e che quindi ogni commento che là mi venga attribuito vada in realtà giudicato apocrifo, devo riconoscere che nella fattispecie in esame mi hanno attribuito un commento (che se lo siano inventato o che abbiano cambiato la firma cambia poco) che io approvo senz’altro e il cui autore, quindi, potrei benissimo essere io, effettivamente.
Poi, oltre a questo, non perdetevi almeno due cose: il contenuto davvero farneticante del post e la finezza della replica da parte della “redazione” (molto probabilmente del Gattapelata) al mio commento apocrifo.
Conosciamo questi metodi balordi, purtroppo.
In morte di un poeta