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Per Capodanno doppio

31/12/2012
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regalo per i nostri lettori, pochi o molti che siano:  per cominciare riproponiamo qui due nostri post dedicati al sig. cac.  e alle sue perle di latino. A seguire, col prossimo post, una chicca da noi scovata su Internet (no, non con Google, quello lo usano abitualmente solo i sigg.ri cac.) .  Buona lettura.

Non ci credo,

il sig. red.cac. l’ha fatto un’altra volta! Dopo aver inchiappettato Lucrezio* senza alcuna pietà, il Nostro ha pensato bene di stuprare di nuovo un autore latino, stavolta è toccato al povero Virgilio:

“…perché lo sai che cui non risere parentes nec deus hunc mensa nec dea dignata cubile est.”

No, non ci siamo, esimio professore (ovviamente minuscolo), il verso corretto è questo:  legga bene l’ultima riga, per favore.

PS:  si capisce benissimo che dietro queste madornali topiche, ancorché non firmate, c’è il Suo maldestro zampino; non dica però che non abbiamo avuto un pensiero gentile nei Suoi confronti:  il link qui sopra riportato proviene dall’Università della Sua adorata città.

*De rerum natura, v.717

Ne bis in idem, sig. red.cac.

A grande richiesta pubblichiamo in forma integrale questa splendida perla del sig. Cazzone, nella quale egli dà la sua personale interpretazione di un verso di Lucrezio:

Abbia pazienza, sig. Cazzone:  il Suo “cubile” al posto di “cubili” può anche essere dovuto al fatto che Lei cita senza googlare, e scrive sempre direttamente nell’aere ignorando il sig. Word (che qua non c’entra una mentula, peraltro);  ma cosa c’entra con le Sue dimenticanze l’incolpevole Sicilia?

6 commenti leave one →
  1. 01/01/2013 12:36 am

    Perle indimenticabili quelle del nostro superbo latinista.

    Buon Anno Thorgen

  2. 01/01/2013 3:52 am

    Buon Anno anche a te, Jazztrain.

  3. 01/01/2013 10:59 am

    P.S. anche la sua definizione di τέχνη è un piccolo capolavoro. Questo qui insegna lettere classiche in Liceo. Ma cosa fa in classe, oltre a bombardare gli studenti con versioni da tradurre?

  4. Il belinocefalo permalink
    01/01/2013 11:45 am

    ne ha fatta un’altra delle sue. Ecco cosa ha scritto sulla morte della grandissima scienziata Rita Levi Montalcini: “Posso dire francamente quel che penso? Grazie. Non succederà più che il sottoscritto debba contibuire a pagarle il jet da Abu Dhabi, o luogo similare, perché perché corra a votare la fiducia in Senato.”

    Perché, lei pensa? Al massimo rutta; infatti per lei ruttare e pensare sono la stessa cosa.

    • 01/01/2013 4:06 PM

      Il sig. cac. si conferma quel che è ed è sempre stato: una nullità totale. Questo maestrino dalla penna rotta ci ha definitivamente rotto il cazzo.

  5. Della serie permalink
    01/01/2013 11:56 am

    E poi si lamentano se li chiamiamo fascio-leghisti. Un loro fedele commentatore dichiaratamente di destra, come la maggior parte dei loro fans, scopre che Rita Levi Montalcini era ebrea e che nel 1938 fuggì dall’Italia a causa delle leggi razziali: “…devo ammettere che detestavo la signora,ed è vero che sono ignorante, non sapendo che fosse ebrea,non essendo di sinistra sono de facto di destra,per una volta forse non ha detto una cazzata,caro Lerner,sarebbe la prima volta!”

    Cosa risponde quel sepolcro imbiancato del sior Erasmo? Così: “E’ vero: non ha detto una cazzata. Ne ha dette molte.”

    Quale sarebbero, sior Erasmo, che La Levi Montalcini non era ebrea, che non è vero che è fuggita dall’Italia causa leggi razziali? Dica pure, venga qui, se ne ha il coraggio. Stia tranquillo, non taroccheremo il suo nick, né manipoleremo il suo commento come lei è solito fare con i suoi mortali nemici.

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